Transizione 5.0: formazione per il futuro delle imprese

L’Industria 5.0 rappresenta una significativa evoluzione rispetto all’Industria 4.0, spostando il focus dalla pura automazione e digitalizzazione alla collaborazione sinergica tra persone e macchine intelligenti. Questo nuovo paradigma mira a creare un’industria più sostenibile, resiliente e centrata sull’uomo. Esploriamo le tendenze, le statistiche e le strategie per prepararsi alla Transizione 5.0.

COS’É L’INDUSTRIA 5.0

Il nuovo paradigma 5.0 si basa sulla sinergia tra intelligenza artificiale (AI), robotica collaborativa (cobot) e l’ingegno umano per migliorare l’efficienza, la personalizzazione e la sostenibilità dei sistemi di produzione. A differenza dell’Industria 4.0, che si concentrava principalmente sull’automazione, l’Industria 5.0 pone la persona al centro del processo, valorizzandone il contributo unico e imprescindibile.

STATISTICHE E DEFINIZIONI CHIAVE

  1. Collaborazione uomo-macchina:
    la Commissione Europea rileva che l’ottimizzazione delle interazioni uomo-macchina può capitalizzare il valore aggiunto che le lavoratrici e i lavoratori apportano alla produzione. Questo non solo aumenta la resilienza delle industrie, ma le rende anche più sostenibili. Le tecnologie digitali come l’intelligenza artificiale e la robotica consentono una radicale innovazione dei luoghi di lavoro, aumentando la competitività e l’attrattività per i giovani talenti​ (Publications Office of the EU)​.
  2. Personalizzazione di massa:
    le tecnologie di produzione avanzata, come la stampa 3D, permettono alle aziende di offrire prodotti altamente personalizzati su scala di massa. Questo risponde alla crescente domanda dei consumatori per soluzioni su misura, migliorando allo stesso tempo l’efficienza operativa. Le aziende che adottano strategie di personalizzazione vedono un incremento significativo nei ricavi, con un aumento stimato tra il 10% e il 30%.
  3. Sostenibilità:
    la sostenibilità è un pilastro fondamentale dell’Industria 5.0. L’integrazione di tecnologie green può ridurre significativamente le emissioni di CO2 e l’impatto ambientale complessivo delle attività industriali. Secondo la Commissione Europea, la transizione verso un’economia più verde è essenziale per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo​ (Publications Office of the EU)​.
  4. Resilienza:
    la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle crisi globali è fondamentale. Investire nella formazione continua e nello sviluppo di competenze avanzate è essenziale per costruire un’industria resiliente. Le aziende resilienti hanno il 30% in più di probabilità di superare crisi economiche rispetto a quelle meno flessibili.

 

LA SITUAZIONE DELLA FORMAZIONE IN ITALIA

In Italia, la partecipazione degli adulti ad attività formative nel 2022 si attesta al 9,6%. Questo dato è lontano dall’obiettivo del 47% fissato dalla Commissione Europea per il 2025​ (Elaborazione Inapp 2023 su dati Eurostat). Nel paradigma 5.0 la formazione continua si conferma cruciale per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in rapida evoluzione, caratterizzato da una crescente automazione e da nuove sfide tecnologiche.

 

DIVARI DA RECUPERARE

  • Disoccupati con competenze digitali:
    nel 2023, solo il 38,7% dei disoccupati italiani possedeva competenze digitali di base, contro una media UE27 del 47,7%. Tra gli occupati, il 56,9% aveva competenze digitali di base, rispetto al 64,7% della media UE27. Questi dati evidenziano un significativo divario che necessita di essere colmato attraverso iniziative di formazione mirate (Statistiche ISTAT 2024).
  • Giovani e competenze:
    l’Italia ha la più bassa percentuale di under 35 in Europa ed è penultima per percentuale di under 35 laureati. Inoltre, l’Italia vanta il triste primato in UE per dispersione scolastica e per quota di giovani che non studiano e non lavorano (NEET)​ (Statistiche ISTAT 2023).

 

COMPETENZE CHIAVE 5.0

  1. Competenze Digitali Avanzate:
    • Intelligenza Artificiale e Machine Learning: come progettare, implementare e gestire sistemi AI che possono collaborare efficacemente con gli esseri umani. Il 75% delle aziende europee ritiene che le competenze in AI saranno fondamentali per il futuro del lavoro.
    • Robotica Collaborativa (Cobot): programmazione e uso di cobot che lavorano insieme agli esseri umani in ambienti di produzione. La Commissione Europea sottolinea che l’adozione dei cobot è in crescita del 20% annuo.
  2. Sostenibilità e Green Technologies:
    • Tecnologie e pratiche sostenibili, inclusi l’energia rinnovabile, la gestione dei rifiuti e la produzione a basso impatto ambientale. L’industria che integra pratiche sostenibili non solo riduce l’impatto ambientale, ma migliora anche la sua resilienza economica.
    • Economia Circolare: come implementare modelli di economia circolare che riducono gli sprechi e ottimizzano l’uso delle risorse.
  3. Analisi dei Dati e Big Data:
    • Capacità di analizzare grandi quantità di dati per prendere decisioni informate e migliorare i processi produttivi. Le aziende che adottano una cultura basata sui dati vedono un aumento della produttività fino al 15%.
  4. Sicurezza Informatica:
    • Come proteggere i sistemi industriali da minacce informatiche, garantendo la sicurezza delle informazioni e dei processi. La formazione in cybersecurity è essenziale per prevenire attacchi che potrebbero compromettere le operazioni industriali.
  5. Soft Skills:
    • Pensiero Critico e Creatività: abilità per affrontare problemi complessi e sviluppare soluzioni innovative.
    • Collaborazione e Comunicazione: competenze per lavorare efficacemente in team interdisciplinari e interfunzionali.
    • Adattabilità e Resilienza: capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di affrontare situazioni di crisi con flessibilità e prontezza.

 

DALLE TECNOLOGIE ABILITANTI ALLE COMPETENZE ABILITATE

Le persone sono l’anello di congiunzione tra le tecnologie abilitanti e i processi di cambiamento. L’approccio alle tecnologie sempre più è orientato alla cooperazione uomo-macchina; nel nuovo paradigma il rapporto gerarchico tra contenitori e contenuti si converte in relazione tra contenuti e persone.

Investire nello sviluppo di competenze avanzate e sostenibili non solo prepara i lavoratori alle sfide future, ma assicura anche che le aziende possano sfruttare appieno le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. La collaborazione tra imprese, istituzioni educative e governi è essenziale per creare un ecosistema formativo che supporti una trasformazione industriale inclusiva e sostenibile.

In questo scenario, i responsabili delle risorse umane giocano un ruolo chiave, perché possono essere i facilitatori della connessione tra le persone e gli obiettivi aziendali, aprendo la rotta a nuove opportunità di crescita professionali, attraverso modelli di leadership improntati alla guida, al supporto e alla valorizzazione delle risorse.

La formazione in azienda si conferma un processo imprescindibile, a patto che i modelli adottati siano in grado di:

  • tracciare e mappare la formazione interna, soprattutto quella informale;
  • proporre esperienze formative coerenti e personalizzate;
  • avvalersi delle potenzialità dell’e-learning, combinando l’apprendimento esperienziale con i contenuti formativi digitali in percorso formativi ibridi e inclusivi;
  • utilizzare agevolazioni e finanziamenti per la formazione, come l’incentivo Transizione 5.0 e il Fondo Nuove Competenze;
  • sviluppare relazioni con i sistemi dell’Istruzione e Formazione, per migliorare i processi di ricerca e selezione di nuovi talenti e fronteggiare le complessità della situazione demografica del nostro Paese.

 

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